La famiglia Colla comincia l’attività professionale dopo il 1815 (in precedenza i Colla, ricchi commercianti, avevano nel loro palazzo, come era tradizione per le famiglie benestanti un teatrino di marionette con cui divertivano i figli e gli amici), quando, costretti a lasciare Milano a seguito degli sconvolgimenti politici di quel periodo, diventano compagnia di giro per tutto il XIX secolo.
Il Teatro di marionette ha, da sempre, avuto un contatto privilegiato con la realtà sociale e culturale in cui era inserito. Le tematiche del teatro delle marionette, e, in particolare, quello della Carlo Colla e Figli, fanno parte della cultura e della tradizione popolare, a supporto di tutti gli strati sociali, specialmente di quelli meno abbienti che, attraverso il teatro delle marionette, potevano accedere alla cultura teatrale (ricordiamo che il repertorio delle marionette tocca tutte le tipologie del teatro ufficiale, dal melodramma al balletto, al romanzo popolare, alla fiaba etc) che altrimenti, sia per motivi economici che per “linguaggio”, sarebbero stati ad essi preclusi.
Il linguaggio del teatro di marionette è comprensibile a tutti; il fatto stesso che la marionetta venga considerata una metafora permette di arrivare a comprendere il senso di quello che si vuole trasmettere, al di là del livello di istruzione dello spettatore.
Molti testi classici vengono spesso rivisti, nel repertorio delle marionette, attraverso la mediazione del personaggio maschera (Gerolamo per la Carlo Colla e Figli) che, accanto all’eroe dello spettacolo, commenta con la voce dell’uomo comune le azioni eroiche del protagonista riportandole alla realtà dello spettatore, legato ai problemi di sopravvivenza giornaliera.
La marionetta è il Mass Media dell’Ottocento, arrivando con gli spettacoli (che spesso rappresentavano fatti storici contemporanei, dalle guerre napoleoniche a quelle d’Indipendenza alle avventure coloniali) nei centri più sperduti, dove i giornali e le notizie, in generale, giungevano con molta difficoltà e in ritardo.
Proprio questa particolare funzione svolta dalla Carlo Colla e Figli durante il XIX secolo ha fatto sì che la Compagnia fosse pienamente inserita e partecipe degli eventi sociali e culturali che hanno portato all’Unità d’Italia, di cui fu attenta testimone nonché divulgatrice di fatti ed avvenimenti ad essa connessi, che mescolavano la precisione storica con l’interpretazione drammaturgica e l’immaginario popolare.
Esistono testimonianze scritte (in una pubblicazione che celebrava la battaglia di Palestro) riguardanti un marionettista, identificato in Giuseppe Colla, che, subito dopo la battaglia (il Colla si trovava in zona per rappresentare spettacoli e si trovò coinvolto nei combattimenti), acquistò dai contadini che avevano “spogliato i cadaveri dei soldati austriaci” le divise per farne i costumi per un allestimento dello spettacolo relativo a questo evento bellico.
Non ci si può dimenticare, infine, una particolare coincidenza: è il 1861 quando, alla morte di Giuseppe Colla, i tre figli si dividono il materiale marionettistico e iniziano percorsi artistici e professionali ben distinti.
Nasce la Compagnia Marionettistica Carlo Colla e Figli che, quest’anno, festeggia i 150 anni di attività professionale.